Dal "Journal of IPCS Vol. VIII - n° 4 - Maggio 1980"
Il modello Viterbese o mazzo di Viterbo
"Nella ricerca del modello standard" di Sylvia Mann , a parte il piacere e l'interesse che lostudio di questa Erudita mi ha dato, mi hanche indotto a scrivere queste poche righe riguardo il modello Viterbese, così spesso dimenticato, anche peggio, erroneamente citato .
Questo modello à stato molto popolare nell'Italia centrale fino alla Seconda Guerra Mondiale : L'ENCICLOPEDIA TRECCANI, equivalente italiano dell'ENCICLOPEDIA BRITANNICA, lo elenca tra i modelli regionali italiani ed il LESSICO UNIVERSALE ITALIANO lo include tra i tipi reginali, entrambi trascurando modelli di minore interesse come il Bergamasco, il Trentino, Il Triestino ed il Bresciano.
Le ragioni per cui questo modello è stato trascurato, penso che siano le seguenti:
A) Non è stato prodotto per molto tempo.
B) Generalmente, esso viene confuso con quello Romagnolo, quantunque esso sia diverso dal secondo.
Questo è il tipico mazzo Italiano: 40 carte, per le serie contenute: Asso, tutte le carte numerali da 2 a 7, Fante, Cavallo e Re. Il mazzo Italiano va sempre dall'Asso al Re e non viceversa: il Italia la seconda figura non è chiamata Cavaliere, come si usava fino al secolo scorso, ma cavallo, ed in qualche parte
anche Donna.
Le differenze più evidenti sono:
Denari: L'Asso è simile a quello del mazzo Piacentine, ma l'aquila ha la testa, collo e gambe più chiare del resto del corpo; molto spesso giallo; sul quattro, in mezzo, c'è una Lupa con i gemelli, l'emblema di Roma; il Re non tiene nella sua mano sinistra un'ascia, ma uno scettro.
Coppe:L'Asso ha una base rotonda invece di una esagonale; in mezzo al Quattro, talvolta, c'è anche scritto Roma; il Re ha la coppa sopra il suo braccio destro, invece di quello sinistro e nella mano destra ha uno scettro invece di un'ascia; tutte le coppe sono gialle nella parte bassa e blu in quella alta.
Spade: Quattro, Cinque, Sei, Sette: la forma della punta della spada è piuttosto lamellata invece di dritta.
Bastoni: Questo seme è semplice da identificare: tutte le clave sono colorate verticalmente con due differenti colori.
In aggiunta:
A) Le carte Viterbesi hanno la stessa altezza ma sono più strette delle Romagnole;
B) Tutti i cavalli sono girati verso sinistra invece che a destra ed hanno gambe esili nel mazzo più moderno; il cavallo di coppe è visto da dietro.
C) Le Denari hanno una faccia: occhi, naso e bocca;
D) I caratteri sono disegnati più accuratamente e con più dettagli;
E) Talvolta, sul retro, nella parte bassa, vi è scritto "VITERBO".
Certo questi pochi accenni non pretendono di aver esaurito questo soggetto; essi servono solo ad aiutare i collezionisti a classificare le loro carte e nel contempo vorrebbero indurre gli studiosi ad approfondire questo argomento.
Vittoriano FACCO