Nuova Edizione 2007
I Tarocchi Sardi di Emilio Ortu Lieto
Può suscitare perplessità associare i Tarocchi, che non hanno alcuna tradizione radicata nella cultura plurimillenaria della Sardegna, a suoi elementi etnografici come quelli del costume. Se poi è un Sardo a farlo, la cosa può apparire addirittura blasfema!
Talvolta però può capitare che per poter “uscire” dall’isolamento culturale si sia costretti per follia o per necessità ad “indossare abiti altrui”.
Il patrimonio innegabilmente immenso e straordinario della confezione artigianale e sartoriale e dell’uso dei costumi, quotidiano in molta parte dell’isola quando ero bambino, oggi è ormai solo folclore, cioè quasi morto, persino ignorato quando non disprezzato da una parte delle nuovissime generazioni urbane figlie di inculture televisive e di una scuola di nazionale mediocrità.
Non è poi così male ricordare questo patrimonio immenso, seppure come pretesto; infatti non c’è velleità artistica e poetica in questi acquerelli/studi per i Tarocchi Sardi. Vi è semmai un moto filopopolare, una ironica provocazione alla memoria, al potere, alla brutalità della globalizzazione in questa ingenua regressione alla propria sardità.
(I Tarocchi Sardi sono dedicati a Massi che ci ha lasciato troppo presto e li amava e ci credeva quando neanch'io li credevo possibili)